Uomo politico messicano. Laureato in Giurisprudenza
e docente di Diritto all'università di Oaxaca, come sostenitore di B.P.
Juárez, partecipò alla rivolta contro A.L. de Santa Anna. Eletto
deputato nel 1861, combatté contro le truppe d'invasione francesi e
contro l'imperatore Massimiliano. Nel 1870 fu eletto nuovamente deputato e nel
1876, dopo due sconfitte dovute all'ex amico Juarez nel 1867 e nel 1871, alla
testa di un forte partito fondato da lui stesso, riuscì a conquistare la
presidenza della Repubblica.
D. dominò la scena politica messicana
quasi ininterrottamente fino al 1911, anche attraverso la soppressione delle
libertà costituzionali e la modificazione delle regole a suo vantaggio.
Se non è possibile negare una sua vigorosa azione economica e
riformatrice (pareggio del bilancio, costruzione di strade e ferrovie,
espansione del commercio, costruzione delle prime industrie) è d'altra
parte assodato che il suo fu un vero e proprio regime dittatoriale e liberticida
che fra l'altro, aprendo le porte ai capitali stranieri e trascurando il
problema economico e sociale delle masse dei
peones, pose anche le
premesse della recessione economica del Messico stesso. Nel 1911 un'insurrezione
popolare comandata da Francisco Madero con l'appoggio di Emiliano Zapata e
Pancho Villa lo costrinse a fuggire in esilio in Francia (Oaxaca 1830 - Parigi
1915).