Imperatore romano. Inviato dall'imperatore Filippo
l'Arabo nella Mesia e in Pannonia contro i Goti, dopo una serie di parziali
vittorie contro queste popolazioni, nel 248 fu eletto imperatore dall'esercito.
Schieratosi contro Filippo lo uccise presso Verona nel 249. Primo degli
imperatori illirici che, dopo l'anarchia militare, si prodigarono per la
riorganizzazione dell'Impero, svolse un'intensa azione nel riordinamento
dell'esercito e nella costruzione di opere pubbliche. In politica interna,
convinto che per restaurare l'antico prestigio fosse necessario ritornare alle
istituzioni repubblicane del passato, restituì al Senato le sue
prerogative in campo amministrativo. La sua persecuzione contro i cristiani fu
sistematica; una delle prime vittime fu papa Fabiano. Con un Editto promulgato
nel 250 dispose che ogni cittadino dovesse compiere un offerta pubblica agli dei
nazionali. Nel 251 partì a capo di una spedizione contro i Goti, che
minacciavano i confini sul Danubio; morì combattendo (Bubalia, presso
Sirmio, Pannonia 200 circa - Abritto, Mesia 251).