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Dàttero.

(dal greco dáktylos: dito, per la forma del frutto). Bot. - Frutto della palma da datteri. È una bacca carnosa, zuccherina, di alto valore nutritivo, contenente un solo seme costituito da un involucro corneo con al centro un piccolo embrione. Raccolti in autunno, i d. vengono tenuti per un periodo all'ombra così che si completi la maturazione. Possono essere ridotti in farina una volta essiccati e macinati. Numerose sono le varietà (oltre duecento): si distinguono d. molli, grossi, untuosi e zuccherini e d. duri, piccoli, asciutti, farinosi e poco zuccherini. ║ Albero (Phoenix dactylifera) tipico delle zone caratterizzate da clima arido-subtropicale; è diffuso anche in Italia nelle regioni meridionali, sulla costa ligure, nelle isole. In Europa non fruttifica ed è coltivato unicamente a scopo ornamentale. La pianta ha fusto alto fino a 30 m, diritto e senza ramificazioni. Si moltiplica per seme e per talea; l'impollinazione è anemofila, anche se per garantire risultati certi si fa ricorso sovente alla fecondazione artificiale, scuotendo le infiorescenze maschili sopra quelle femminili. Inizia a fruttificare dopo il dodicesimo anno di età e può vivere fino a 30 anni. Della pianta si usano anche il legno come combustile e il grande ciuffo apicale, impiegato per la fabbricazione di canestri e stuoie. Si ricava inoltre il cosiddetto vino di palma dalla fermentazione della linfa o succo, che sgorga recidendo lo spadice o il cono gemmario. ● Zool. - D. di mare: nome comune di numerose specie di molluschi marini bivalvi (V. LITOFAGO E MITILO).