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Dànzica.

Città (466.500 ab.) della Polonia, situata sulla costa del golfo omonimo (Mar Baltico), presso la foce della Vistola; è capoluogo di voivodato e secondo sbocco marittimo del Paese dopo Stettino. Poco popolata fino al termine della seconda guerra mondiale, dal 1945 ha fatto registrare un forte incremento demografico, nonostante l'esodo degli abitanti di origine tedesca. ● Econ. - È sede di industrie cantieristiche, meccaniche, chimiche, farmaceutiche, alimentari, tessili, conciarie, del legno. ● St. - La città è menzionata per la prima volta, con il nome latino di Gidania, in fonti risalenti alla fine del X sec. a.C.; la sua posizione geografica e l'arrivo di numerosi mercanti e monaci tedeschi, che vi introdussero la loro cultura, ne favorirono lo sviluppo. Dopo essere appartenuta alla Danimarca, al Ducato di Pomerania (XII sec.), del quale fu capoluogo, alla Polonia, passò sotto il controllo dei Cavalieri Teutonici nel 1309. Nel 1361 entrò nella Lega Anseatica, all'interno della quale fu uno dei centri più attivi. Proclamatasi città libera sotto la protezione polacca (1454), cominciò a decadere nel 1793, quando fu annessa alla Prussia, che (eccettuato il periodo 1807-1814, in cui D. fu ancora una città libera, presidiata dai Francesi) ne conservò il dominio fino al 1919. Dichiarata nuovamente libera sotto la protezione della Società delle Nazioni dal trattato di Versailles (1919), fu a lungo rivendicata dalla Germania e dalla Polonia. Occupata dai Tedeschi nel 1939, fu liberata dalle truppe russe (1945) e annessa alla Polonia. ● Arte - La città conserva numerose chiese di stile tardo-gotico tipicamente baltiche, in mattoni rossi e a tre navate della stessa altezza, risalenti al XIV-XV sec. Tra queste ricordiamo: la parrocchiale di Santa Maria, costruita a partire dal 1343 (in cui è custodito il trittico del Giudizio universale di Membling, dipinto attorno al 1473), San Bartolomeo, San Giacomo, San Pietro e Paolo, le chiese dei Francescani, dei Domenicani, del Carmine. Sempre al periodo tardo-gotico risalgono il palazzo municipale e il palazzo di Artù. Esistono ancora resti delle mura dei secc. XIV-XVI, con porte e torri. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, la città venne poi ricostruita. ║ Voivodato di D. (7.394 kmq; 1.432.000 ab.): si affaccia sul Mar Baltico a Nord, occupa la regione pianeggiante intorno al basso corso e al delta della Vistola a Est e una zona collinare morenica, la Cassubia, a Ovest. L'agricoltura, che produce cereali, patate e barbabietole, svolge un ruolo fondamentale nell'economia, seguita dall'allevamento, dallo sfruttamento delle foreste, dalla pesca e dalle industrie (cantieristiche, meccaniche, alimentari, tessili, chimiche, del legno).