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Durézza.

Qualità di ciò che è duro, detto specialmente di corpi che resistono alla scalfittura. ● Metal. - D. al taglio: di un metallo è la sua resistenza alla lavorazione delle macchine che asportano trucioli. ● Mus. - Tra il XVI e il XVII sec. si chiamarono d. i movimenti dissonanti del tipo oggi detto appoggiatura. ● Mar. - Reazione violenta che le navi possono presentare alle azioni inclinanti: è conseguenza di determinate forme di carena e di determinate disposizioni di pesi, che importano un'altezza metacentrica troppo forte, con conseguente periodo di rollio troppo breve. ● Bot. - Qualità del seme duro, che cioè germina con difficoltà. ● Fis. - Termine usato per indicare il potere di penetrazione di radiazioni elettromagnetiche (in particolare di raggi X) che dipende dalla lunghezza d'onda. Analogamente si distinguono le radiazioni in molli e dure, cioè in poco o molto penetranti. Il termine si adopera anche per radiazioni corpuscolari: d. della radiazione cosmica. ● Miner. - Misura della d. dei corpi: la d. di un corpo si misura con gli sclerometri, ma il loro uso è tanto delicato che si preferisce ricorrere a una scala empirica di confronto. Tra le diverse scale proposte, quella universalmente accettata è la scala di Mohs (1832); essa è costituita da diversi minerali che, in ordine di d. crescente, sono: talco, gesso, calcite, fluorite, apatite, ortose, quarzo, topazio, corindone, diamante. Secondo una classificazione più grossolana i corpi si distinguono in teneri, se si lasciano rigare dall'acciaio e non dall'unghia, duri, se non sono scalfiti dall'acciaio ma dalla porcellana e durissimi, se scalfiscono la porcellana. Nei cristalli la d. ha comportamento anisotropo discontinuo, però solo in pochi casi l'anisotropia può essere messa in evidenza con la scala di Mohs. La d. è una delle proprietà a cui si ricorre per la determinazione dei minerali. Nei corpi non omogenei (rocce, cemento, ecc.), per i quali non è utilizzabile la scala di Mohs, la d. si misura in funzione della logorabilità. Nella tecnica, il concetto di d. di un materiale è riferito a varie proprietà. Tra le rocce si chiama più dura quella che offre maggior resistenza a essere segata o consumata per abrasione. Per i materiali metallici si fa riferimento alla resistenza opposta alla penetrazione. ║ D. dell'acqua: si intende per d. di un'acqua la quantità di sali di calcio e di magnesio in essa presente. ║ Il grado di d. di un'acqua è il peso, in grammi, dei sali di calcio e di magnesio presenti in 100 l d'acqua espressi sotto forma di carbonato di calcio (gradi tedeschi). è alla d. che si attribuisce la proprietà di un'acqua di formare incrostazioni, di impedire al sapone di lavare e fare schiuma, di impedire ai legumi di cuocersi completamente, ecc., per cui in molte industrie si è costretti ad eliminare questa d.