Letterato spagnolo. Laureatosi in Legge a Siviglia, esercitò l'avvocatura
a Valladolid. Alla morte di Ferdinando VII ebbe vari incarichi, ma
sacrificò la carriera agli studi filosofici. Ottenuto il posto di
direttore della Biblioteca nazionale, si dedicò alla sua attività
di bibliografo e di ricercatore ed editore di testi. Molti critici lo
consideravano uno dei maggiori esponenti del Romanticismo in Spagna. Fu autore
del
Discorso sull'influsso della critica moderna nella decadenza dell'antico
teatro spagnolo (1828), nel quale, primo fra gli studiosi spagnoli, mise in
risalto l'importanza dei
romances popolari. Fra le sue opere:
Trovas
en antigua parla castellana (1829),
Talía española
(1843). Nel 1834
D. fu eletto membro dell'Accademia spagnola (Madrid
1793-1862).