Sociologo francese. Caposcuola di un indirizzo sociologico "puro", cercò
di isolare il fenomeno sociale, studiandolo nelle sue peculiarità e
distinguendolo da ogni altro fenomeno. Egli comprese che il comportamento
individuale non può mai spiegarsi partendo esclusivamente dai fatti
propri dell'individuo singolo, ma che è necessario riferirsi alle
influenze del suo ambiente sociale. Di origine ebrea,
D. avrebbe dovuto
diventare rabbino e fu perciò indirizzato dalla famiglia verso gli studi
teologici. Egli invece si orientò presto verso una concezione laica che
avrebbe poi caratterizzato la particolare impostazione delle sue ricerche sui
fenomeni religiosi. Nel 1878 si iscrisse all'
Ecole Normale
Supérieure di Parigi dove seguì, tra l'altro, i corsi di E.
Boutroux. Dal 1882 al 1887 insegnò filosofia nei licei e in quel periodo,
durante un soggiorno in Germania, conobbe A. Schaffle e W. Wundt, che aveva
fondato a Lipsia il primo laboratorio di psicologia sperimentale. Il metodo
sperimentale di Wundt gli suggerì la possibilità di poter
impostare su basi scientifiche lo studio della società. Nel 1896 fu
nominato professore all'università di Bordeaux, andando così ad
occupare la prima cattedra di scienze sociali istituita in Francia. Nel 1898
fondò l'"Année Sociologique" che diresse sino al 1910. Nel 1902 si
trasferì a Parigi e nel 1906 assunse la cattedra di sociologia alla
Sorbona.
D. condivideva con il sociologo inglese H. Spencer
l'affermazione secondo la quale non si può ridurre un aspetto sociale
specifico della realtà al comportamento di organismi individuali. Secondo
D., i fatti sociali si devono studiare come "cose" indipendenti dalla
consapevolezza dei singoli individui che hanno costituito la società
(
Regole del Metodo Sociologico, 1895). I fatti sociali sono regole del
comportamento, "norme", modelli di valutazione, aspettative della società
per ciò che riguarda i suoi membri. L'uomo vive in un mondo in cui
esistono regole e dove egli stesso, se le infrange, verrebbe a soffrirne. Il
comportamento sociale proprio di un popolo è la risposta a varie e
complesse pressioni, non l'espressione di una personalità individuale.
Tra le altre opere citiamo:
La divisione del lavoro sociale (1893),
Il
suicidio (1896),
Le forme elementari della vita religiosa: il Totemismo
in Australia (1912). Postume furono pubblicate
Educazione e
sociologia (1922) e
L'educazione morale (1925) (Epinal, Lorena 1858 -
Fontainebleau, Parigi 1917).