Uomo politico francese. Magistrato, aderì alla Rivoluzione e sotto il
Direttorio entrò a far parte del consiglio dei Cinquecento, conservando
l'incarico anche dopo il colpo di Stato bonapartista del novembre 1799. Dopo la
restaurazione del 1814 assunse la vicepresidenza della Camera dei
rappresentanti, ma poi aderì ai Cento giorni e negli anni seguenti visse
appartato. Partecipò alla Rivoluzione liberale del luglio 1830 e divenne
ministro della Giustizia. Nel nuovo Governo rappresentò l'ala
progressista, insieme con Laffitte e il maresciallo Gèrard, considerando
la rivoluzione liberale come il punto di partenza per un sistema più
democratico. Lasciato l'incarico ministeriale dopo la costituzione del Governo
presieduto da Pèrier nel marzo 1831, si schierò con l'opposizione
radicale. Aderì alla Rivoluzione del 1848 e fu tra i parlamentari
liberali riunitisi all'Hôtel de Ville per dar vita al nuovo Governo
provvisorio repubblicano di cui assunse la presidenza (Le Neubourg, Normandia
1767 - Rouge-Perriers 1855).