Opera comica di Domenico Cimarosa, una delle meno note del grande musicista di
Aversa. La prima rappresentazione ebbe luogo a Roma nel 1783; più tardi,
nel 1802, venne rappresenta anche a Modena con il titolo di
La sposa in
contrasto. Il libretto è firmato da Giuseppe Palomba. Tutta l'azione
dell'opera è impostata su una serie di imbrogli a non finire di cui
è responsabile Franchetto, che vorrebbe dare in moglie al giovane Todaro,
nipote di Demofonte barone di Roccazzurra, la propria sorella Sandra. Ma Todaro
è già promesso sposo a donna Laura che affida all'imbroglioncello
il proprio ritratto perché lo consegni a Todaro. Franchetto, invece,
trattiene per sé l'immagine della donna che vorrebbe sposare e dà,
invece, a Todaro quella di sua sorella Sandra. Questo scambio di ritratti
dà l'avvio a una sequenza di equivoci che mettono zizzania in casa dei
due baroni. Alla fine però lo stesso Franchetto mette ogni cosa a posto e
tutto ha termine nel migliore dei modi.