Pittore francese. Inizialmente influenzato da Cézanne e dai
fauves, aderì in seguito alle concezioni cubiste (
Giocatore di
scacchi, 1911) e conobbe Francis Picabia, di cui condivise le teorie
artistiche. Tra le tele più significative di questo periodo citiamo:
Giovanotto triste in un treno; Il re e la regina circondati da nudi veloci;
Vergine; Il passaggio dalla vergine alla sposa; Sposa e soprattutto
Nudo
che scende una scala del 1911, un'opera fondamentale per la sua evoluzione
artistica, con la quale
D. approdò a risultati analoghi a quelli
dei futuristi. Dal punto di vista dell'innovazione formale rivestono particolare
importanza i
ready-made, ossia oggetti quotidiani riproposti in veste
dissacratoria, primo esempio di consapevole demitizzazione dell'opera d'arte.
Tra i più noti citiamo:
La ruota di bicicletta, Aria di Parigi,
Zanzare domestiche demi-stock, La gabbia degli uccelli. Dopo un viaggio di
studio a New York realizzò
La sposa messa a nudo dai suoi amanti,
importante soprattutto per l'introduzione di elementi dada e surrealisti, frutto
del resto delle sue scelte artistiche miranti a ironizzare la realtà e
gli schemi logici prefissati. Nel 1923, in segno di protesta contro gli artisti
"professionisti", abbandonò la pittura. Figura contraddittoria e quindi
perennemente discussa,
D. rappresenta uno dei cardini dell'arte
contemporanea e viene considerato da molti critici, soprattutto americani, un
precursore della
pop art (Blainville, Seine Maritime 1887 - Neuilly
1968).