Titolo, dignità di duca. ║Per estens. Stato, territorio governato
da un duca. ● Filat. - Francobolli emessi dagli Stati dell'Italia e della
Germania preunitarie per i quali si preferisce ora l'espressione antichi Stati
italiani o tedeschi. ● St. - Durante il periodo bizantino e longobardo, fu
il territorio su cui si esercitava il governo del duca bizantino prima e
longobardo poi. Nel periodo bizantino (dal 543) comprendeva più
castra e
castella e aveva come centro di solito un'antica
città. Nel
d. si accentrava l'ordinamento militare, giudiziario,
amministrativo e fiscale dell'Italia bizantina; i
d. dipendevano
dall'esarca con sede a Ravenna. Nell'Italia longobarda il
d. fu una vasta
circoscrizione territoriale che, sotto il controllo del capo e comandante
militare (
duca) di una
gens, era a sua volta divisa in
circoscrizioni minori rette da
sculdasci. Particolare rilievo ebbero
nell'ambito longobardo il
d. del Friuli, quello di Lucca e i due grandi
d. di Spoleto e di Benevento, staccati territorialmente dal resto del
Regno, indipendenti e attigui alle terre rimaste ai Bizantini. ● Numism. -
Moneta veneziana in oro puro di 3,56 g circa coniata dal doge Giovanni Dandolo
nel 1284; recava al recto il doge inginocchiato che riceve il vessillo da San
Marco e al verso Cristo in una mandorla di stelle. Nel 1202 il doge Enrico
Dandolo aveva già coniato un
d. d'argento, in seguito chiamato
grosso o
matapane. Il
d. d'oro fu coniato ininterrottamente
con la stessa lega e lo stesso peso fino alla caduta della Repubblica di Venezia
(1797). Esso costituì la moneta d'oro internazionale del Medioevo e fu
imitato a Roma, a Malta e in Oriente fino in India. Dalla metà del XVI
sec. circa fu denominato
zecchino. Dal 1562 si hanno anche
d.
d'argento del peso di 32 g circa e del valore di 124 soldi, recanti sul verso il
leone di San Marco e la leggenda
Ducatus Venetus. D. si denominarono
genericamente anche le monete d'oro di molti Stati italiani e stranieri.