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Ducati.

Fabbrica di costruzioni elettromeccaniche fondata a Bologna nel 1926 dai fratelli Ducati (Bruno, Marcello e Adriano) con scopo di avviare la produzione industriale di componenti per l'industria delle trasmissioni radio. Nel 1935 viene intrapresa la costruzione dello stabilimento di Borgo Panigale. Nel 1946 nasce il reparto motociclistico, come branca dell'azienda che allora era gestita dall'IRI. Il primo prodotto fu il Cucciolo, un piccolo propulsore monocilindrico da installare sulle biciclette. In seguito questo motore viene montato su un telaio specifico, diventando una vera e propria motocicletta. Con l'arrivo dell'ingegner Fabio Taglioni (1954) inizia per la D. l'era delle corse, nell'ambito delle quali Taglioni vuole infatti la qualità delle sue soluzioni tecniche. Nasce il sistema desmodromico, che sarà alla base del bicilindrico di 250 cmc costruito per il famoso corridore inglese Mike Hailwood. Nel 1964 la monocilindrica Mach 250 supera la barriera dei 150 km/h, una velocità per allora proibitiva. Nel 1968 la 450 Mark 3D, la prima Ducati di serie dotata di distribuzione desmodromica, supera i 170 km/h. Il modello Scrambler ottiene nei primi anni Sessanta un grande successo di vendite, soprattutto in America. Nel 1972 viene proposta la stessa formula anche sul mercato italiano, che dimostra di apprezzare soprattutto la 450 desmodromica. Con l'avvento delle maximoto nasce la 750 Super Sport, una sportiva derivata dalla 750 bicilindrica desmodromica di Paul Smart e Bruno Spaggiari che trionfà alla 200 Miglia di Imola. Nel 1983 la società venne ceduta ad un'altra industria del ramo motociclistico, la Cagiva di Varese; nel 1998 inizia l'era della superbike con Marco Lucchinelli, che debutta con la 851. Nel 1993 nasce la Monster, disegnata dall'argentino Miguel Galluzzi: si tratta di una moto insolita, priva di carena, che ben presto diventerà un mito tra gli amanti delle fun bike. Ma è nel settore corse che la D. continua a fare proseliti: in Superbike, dal 1988, vince 14 titoli mondiali. In sella si succedono Marco Lucchinelli, Pierfrancesco Chili, Troy Corser, Raymond Roche, Regis Laconi e Carl Fogarty. Quest'ultimo conquista con la 916 ben 4 titoli mondiali. Successivamente, nel 2001, l'australiano Troy Bayliss riconquista in sella alla rossa il suo primo titolo mondiale. Nello stesso anno la struttura dedicata alle competizioni della casa di Borgo Panigale intraprende lo studio di un propulsore 4 cilindri a V. L'intento è quello di partecipare anche al nuovo Campionato Mondiale di MotoGP. Il nuovo motore, denominato desmosedici, esordisce al campionato MotoGp 2003 con i piloti Loris Capirossi e Troy Bayliss. Malgrado si tratti solo della sua prima stagione agonistica, la moto italiana desta un'ottima impressione tra gli appassionati. Capirossi vince un Gran Premio in Spagna e conquista con Troy Bayliss alcuni podii. Nel frattempo, al Mondiale Superbike, la 999 debutta con un trionfo, conquistando subito il titolo piloti con l'inglese Neil Hodgson, seguito dal compagno di squadra Ruben Xaus, nonché titolo costruttori. Nel 2004, con i medesimi piloti, debutta la "desmosedici GP4", mentre in Superbike la 999 fa il bis sia nel campionato piloti (con James Toseland e Regis Laconi) che in quello costruttori. Nel 2005 Loris Capirossi viene affiancato da Carlos Checa, entrambi in sella alla nuova versione "Desmosedici GP5" gommata Bridgestone. Capirossi vince due Gran Premi consecutivi (Malesia e Giappone). Giro a vuoto della 999 in Superbike, che deve cedere il primato alla Suzuki dell'ex Troy Corser. Nel motomondiale del 2006 Loris Capirossi corre a fianco di Sete Gibernau in sella alla "Desmosedici GP6", una moto che dimostra ben presto notevoli progressi, tanto da classificarsi il terzo posto tra i costruttori. Nel 2007 la cilindrata delle MotoGP scende da 990 a 800 cc. La nuova Desmosedici GP7 è guidata ancora una volta dall'alfiere Loris Capirossi e da Casey Stoner. Il giovane australiano riesce incredibilmente a tenere dietro avversari del calibro di Valentino Rossi e Marco Melandri, inanellando una serie di vittorie e di piazzamenti che lo portano a conquistare nel settembre 2007 il mondiale piloti.