Ecclesiastico, moralista e uomo politico francese. Si diplomò in Diritto
nel 1577 e, dopo aver compiuto un viaggio in Italia, entrò come
referendario alla corte del duca d'Alençon, fratello del re. Nominato
consigliere ecclesiastico al Parlamento di Parigi nel 1584, dopo l'uccisione di
Enrico III (1592) favorì l'ascesa al trono di Enrico di Navarra (Enrico
IV) da cui fu creato (1599) primo presidente del Parlamento della Provenza,
assumendo inoltre il vescovado di Marsiglia e poi quello di Lisieux. Pacificata
la Provenza, fu nominato primo presidente ad Aix e poi guardasigilli,
conservando la carica sino alla morte. Scrisse vari trattati di filosofia in cui
tentò soprattutto di dare una veste cristiana allo Stoicismo, insistendo
sull'idea che la ragione dovesse essere impiegata per sopraffare la passione
umana e aiutare l'uomo a vivere secondo la sua vera natura. Dietro al suo
stoicismo cristiano vi erano però due idee stoiche propriamente pagane:
l'una della rassegnazione e dell'apatia, e l'altra di un destino inevitabile,
presentato come provvidenza immutabile di Dio. Idea questa che sfociava in una
concezione essenzialmente deistica (Parigi 1556 - Tonneins 1621).