Ufficiale francese. Di famiglia ebrea, aveva iniziato la carriera militare nel
1880. Nel 1893 era addetto al comando del corpo di Stato maggiore (Mulhouse
1859-Parigi 1935). ║
Affare D.: trasse origine dalla condanna per
alto tradimento emessa contro di lui nel 1894 dal consiglio di guerra, in
seguito al rinvenimento, tra la carta straccia dell'ambasciata tedesca di
Parigi, di una lettera anonima comunicante l'invio di cinque documenti militari
interessanti la sicurezza nazionale.
D. venne degradato e deportato a
vita all'Isola del Diavolo. Ma non tutti furono convinti della giustizia della
sentenza: il capo dell'ufficio informazioni dello Stato maggiore, colonnello
Picquart, provò che il documento incriminato era di calligrafia del
maggiore di fanteria Esterhazy, che venne, ciò nonostante,
inspiegabilmente assolto (1898). Il caso giudiziario allora, s'ingrandì
in questione politica: con la lettera aperta
J'accuse al presidente della
Repubblica, Zola chiamò in causa l'autorità militare, e la Francia
si divise in dreyfusardi (repubblicani) e antidreyfusardi (clericali,
nazionalisti e razzisti). Questi ultimi riportarono ancora una vittoria presso
il consiglio di guerra di Rennes, che, annullando la precedente sentenza,
condannò
D. a 10 anni di carcere (1899). L'ufficiale, però,
fu graziato dal presidente della Repubblica Loubet. Giustizia piena venne fatta
solo con la vittoria radical-socialista del 1902, che permise un'inchiesta
generale, chiusasi nel 1906 con la reintegrazione di
D. e la condanna
dell'Esterhazy. La pubblicazione, ventitré anni dopo, delle memorie
dell'addetto militare tedesco Schwartzkoppen, confermò formalmente la
colpevolezza dell'Esterhazy.