Nome depositato dalla società
The Dow Chemical Company ad indicare
un fluido adatto al trasporto di calore. Il
d. A, che è il
più usato, consta di una miscela eutettica di difenile

contenente il 73,5% in peso del secondo. Questo fluido è
altamente stabile al calore e domina il campo del trasporto indiretto di calore
nell'intervallo di temperatura compreso fra 200 e 400°C. Esso infatti non
è tossico, non reagisce chimicamente coi metalli generalmente usati nelle
apparecchiature di produzione del trasporto del calore e non provoca seri
inconvenienti. Alla sua temperatura di solidificazione (12°C) esso cambia
di stato con piccola variazione di volume; ciò è un grande
vantaggio in quanto la solidificazione non causa la rottura
dell'apparecchiatura. Questo è uno dei vantaggi rispetto all'acqua che
solidifica a temperatura inferiore (0°C) ma con un aumento di volume tale
da provocare sovente lo scoppio delle tubazioni. Il calore latente di
evaporazione del
d. A è notevolmente basso, ma la sua
densità di vapore è molto alta, onde a parità di pressione
un volume di
d. A gassoso trasporta circa le stesse calorie utili di un
ugual volume di vapore d'acqua. Si possono quindi costruire cicli di
riscaldamento o raffreddamento col
d. sia in fase liquida sia in fase
gassosa; la temperatura di ebollizione della miscela in questione è
258°C alla pressione di 1 atmosfera. Il
d. A si presenta a
temperatura ambiente come un liquido incolore; dopo riscaldamento acquista un
caratteristico colore rosa geranio senza che però le sue caratteristiche
vengano alterate. Uno degli inconvenienti che si possono presentare nella
costruzione d'impianti di riscaldamento a
d. A è dovuto alla
decomposizione di questo fluido in carbonio e idrogeno per surriscaldamenti
locali, favoriti anche dal basso coefficiente laminare, che esso presenta (1.000
÷ 2.000 kcal/m
2 h°C). La decomposizione crea un deposito
locale di carbonio che riduce ulteriormente il coefficiente di scambi onde il
fenomeno è autoesaltante. Gli ebollitori a
d. sono quindi
costruiti generalmente con liquido nei tubi a circolazione forzata; in alcuni
casi si adotta anche la circolazione naturale con tubi di fiamma ma più
frequentemente con liquido nei tubi. Un altro tipo di
d. è il
cosiddetto
d.E, costituito di ortodiclorobenzene prodotto secondo un
particolare processo. La formula di questo composto è la seguente:

Esso bolle a 177°C ed è molto diffuso per
impieghi fra questa temperatura e i 260°C. Questo composto è
eccezionalmente stabile nel campo suddetto; tuttavia la sua decomposizione
è molto più pericolosa di quella del
d. A in quanto si
produce anche acido cloridrico. Non è possibile usare
d. E a
contatto con apparecchiature di alluminio.