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Dosio, Giovanni Antonio.

(o Dosi). Architetto e scrittore italiano. A sedici anni entrò nella bottega di Raffaele da Montelupo a Roma per applicarsi alla scultura: tombe di Annibal Caro (1566), del medico L. Pacini in San Lorenzo in Damaso, di Antonio da Gallese in San Piero in Montorio e del connestabile Antonio Michal, ora all'Aracoeli. Al primo periodo romano dell'artista appartiene anche una serie di disegni (Uffizi) nei quali è evidente il suo studio dei monumenti antichi e delle architetture di Michelangelo e Bramante. Nel 1576-78, D. mandò a Niccolò Gaddi disegni per la sua cappella in Santa Maria Novella a Firenze, disegni che mostrano lo studio delle forme michelangiolesche. Caratteri analoghi appaiono nella cappella Niccolini in Santa Croce (1591), mentre nel cortile del palazzo arcivescovile di Firenze (1582) e nel palazzo Larderel, è più raffinato ed elegante e si attiene a schemi tradizionali fiorentini. I caratteri della sua arte appaiono anche nell'oratorio di Gesù Pellegrino detto dei Pretoni, e nel modello in legno per la facciata in Santa Maria del Fiore conservato nel Museo dell'Opera del Duomo (Firenze). Stabilitosi a Napoli nel 1591 lavorò alla trasformazione della certosa di San Martino e nella chiesa degli Oratoriani. Nel 1609 era sempre a Napoli intento ad opere nella chiesa del Gesù Nuovo. D. va posto fra i più eletti maestri toscani della seconda metà del secolo (Firenze 1535 - Napoli 1609).