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Dori.

Una delle tre stirpi fondamentali del mondo greco, a sua volta divisa, già in epoca omerica, nelle tre tribù degli Illei, dei Dimani e dei Panfili. Secondo la tradizione antica i D. tra il XII e XI sec. a.C. sarebbero discesi dopo la guerra di Troia da una regione della Grecia centrale, fra l'Ossa e l'Olimpo e sotto la guida di Temeno, Cresfonte e Aristodemo, discendenti di Eracle, avrebbero invaso e sottomesso il Peloponneso, eccezion fatta per l'Acaia e l'Arcadia. è questa la tradizione del cosiddetto ritorno degli Eraclidi. La teoria dell'invasione dorica accettata oggi da molti studiosi stranieri, seppure ancora variamente dibattuta, è per lo più respinta dagli studiosi della scuola italiana, come frutto di una tarda elaborazione ancora ignota ai poemi omerici. Per gli studiosi italiani, i D. andrebbero identificati con gli Achei giunti nella penisola greca nel corso del II millennio (1700 circa) e stanziatisi poi nel Peloponneso, a Creta e sulle coste dell'Asia Minore: quello di D. sarebbe stato nient'altro che l'ultimo nome degli Achei in terra d'Asia, e l'equivalenza tra D. e Achei sarebbe fra l'altro provata dal fatto che in due regioni greche portanti il nome di Acaia si parlava dialetto dorico. Se è giusta questa interpretazione, che però non sembra trovare ancora conferma linguistica nei superstiti documenti achei, il tramonto della civiltà micenea e la distruzione delle rocche achee non sarebbero da attribuirsi a cause violente, quali nuove invasioni di popoli, ma a tutta una serie di motivi di carattere sociale che avrebbero come sfondo la decadenza delle antiche monarchie di fronte alla rapida ascesa delle aristocrazie.