Letterato italiano. Fu per qualche tempo frate dei Servi di Maria, poi prete, ma
con non troppa vocazione. Viaggiò molto in Italia, fece il tipografo a
Firenze e a Venezia. Nelle due
Librarie, redasse la prima bibliografia,
pure tra notizie utili e altre meno importanti, stilando un repertorio delle
stampe e dei manoscritti italiani. Scrisse una commedia:
Lo stufaiolo,
notevole per un carattere, ben ritratto, di avaro; i
Pistolotti, specie
di epistolario galante; il
Terremoto, libro polemico contro l'Aretino del
quale era stato in precedenza molto amico. Ma le sue opere più
significative sono:
La zucca, raccolta di aneddoti, proverbi, capricci,
fantasie piene di umore burlesco, i
Mondi celesti, terrestri ed infernali
e
I marmi, che prendono il nome dai gradini del Duomo di Firenze che
fanno da teatro allo svolgimento dei dialoghi (Firenze 1513 - Monselice, Padova
1574).