Poeta italiano; fratello di Corso e di Piccarda. Amico di Dante, che lo ricorda
nel XXIII canto del Purgatorio, ebbe con lui una tenzone in sonetti "nata
probabilmente per ischerzo in un momento d'ozio e di buon umore e trasformatasi
presto in uno scambio di rinfacci e insulti grossolani" (Firenze XIII sec.).