Pseudonimo di
Domenico Zampieri. Pittore italiano. Fu scolaro di Dionigi
Calvaert e poi dei Carracci. Annibale Carracci lo condusse con sé a Roma
per lavorare nel Palazzo Farnese. La sua prima opera a fresco è il
Martirio di Sant'Andrea (1608), nella cappella presso San Gregorio al
Celio. Nel 1610 terminò la decorazione della cappella di San Nilo nella
chiesa dell'abbazia di Grottaferrata: nel 1614 dipinse la
Comunione di San
Girolamo; tra il 1616 e il 1617 eseguì le
Storie di Santa
Cecilia in San Luigi de' Francesi; del 1617 è l'Assunta nel soffitto
da lui disegnato per Santa Maria in Trastevere. Dal 1264 al 1268 lavorò
agli affreschi di Sant'Andrea della Valle; nel 1630 compì i pennacchi
della cupola di San Carlo ai Catinari, e venne incaricato della decorazione
della Cappella del tesoro nel Duomo di Napoli. In
D., seguace dei
Carracci, si concreta la tendenza classicista del Seicento. Il suo disegno
è chiaro, nitido e freddo. A volte il classicismo del
D. dà
luogo a uno stile secco, quasi arcaico, come nell'
Incontro di San Nilo con
l'imperatore Ottone, dove tutto è troppo lezioso e ricercato, e a una
composizione quasi schematica del quadro, come nella
Costruzione del chiostro
di Grottaferrata, o troppo compassata, come nella
Trasfigurazione
dell'ossesso (Grottaferrata, abbazia). L'opera più famosa del
D. è la
Comunione di San Girolamo; l'artista si
ispirò per essa a un dipinto simile di Agostino Carracci e scelse un
momento drammatico e commovente della vita del Santo, raggiungendo particolari
effetti. Tra le pitture decorative del
D., notevoli gli affreschi in
Sant'Andrea della Valle. Nel Duomo di Napoli, restano, del
D., gli
affreschi dei pennacchi: la
Vergine che intercede per Napoli; Cristo accoglie
in cielo San Gennaro; Cristo ordina a San Gennaro di proteggere Napoli; i Santi
Gennaro, Agrippino e Agnello intercedono per Napoli, e altre storie nelle
lunette. Altre opere di
D.: la
Liberazione di San Pietro nella
sagrestia di San Pietro in Vincoli a Roma: la
Caccia di Diana e la
Sibilla Cumana (Roma, Galleria Borghese) (Bologna 1581 - Napoli 1641).