Erudito e tipografo francese. Figlio naturale di Francesco I. Poeta e umanista,
fu bruciato vivo nella piazza Maubert a Parigi, perché giudicato eretico.
Molte opere stampò, molte ne scrisse (tra cui i
Commentarii linguae
latinae in due volumi) e tradusse scritti di Platone e di Cicerone
(Orléans 1509 - Parigi 1546).