Filosofo greco. Discepolo di Antistene, il fondatore
della scuola cinica, secondo la tradizione si sarebbe trasferito ad Atene dopo
una condanna all'esilio inflitta per aver coniato monete false. Figura popolare
tra gli antichi per il radicalismo delle sue posizioni filosofiche,
D.
basò il suo pensiero sul primato della virtù, considerato come il
fine ultimo dell'esistenza. Identificò il sommo bene con il ritorno allo
stato di natura, rifiutando ogni proprietà e liberandosi da ogni bisogno
individuale (autarchia). Una leggenda narra che il filosofo avrebbe rinunciato a
qualsiasi bene materiale, vivendo in una botte vestito solamente con un
mantello. In politica,
D. predicò la comunità delle donne e
dei figli e la cittadinanza mondiale (Sinope 413 a.C. - Corinto 323 a.C.
circa).