(dal greco
diasporá: dispersione).
Dispersione di popoli costretti ad abbandonare la propria sede di origine.
║ Per antonomasia, la dispersione degli Ebrei al di fuori della Palestina.
● Encicl. - Il primo episodio diasporico nella storia ebraica è
rappresentato dalla deportazione a Babilonia della popolazione di Gerusalemme,
voluta da Nabucodonosor nel 586 a.C. Alla caduta di Babilonia, benché
liberi di ritornare in patria e di ricostruire il tempio grazie al decreto di
Ciro il Grande del 538, una consistente comunità di Ebrei rimase a
Babilonia e in Mesopotamia sotto la guida di un esiliarca. Di un'altro
insediamento ebraico si hanno notizie alla fine del V sec. ad Elefantina in
Egitto. In senso proprio la
d. indica l'imponente fenomeno di dispersione
e di esilio permanente iniziatosi dopo la prima distruzione di Gerusalemme nel
70 d.C. da parte di Tito e dopo la repressione da parte delle truppe di Severo
della rivolta ebraica scoppiata nel 132 e durata oltre tre anni. A partire dal
135, con il divieto per tutti gli Ebrei di risiedere a Gerusalemme, gli Ebrei si
dispersero nei territori dell'Impero, a partire da Oriente e poi via via ad
Occidente, incominciando da Roma. Pur conservandosi in Palestina insediamenti
ebraici, l'era della
d., caratterizzata nei secoli dall'attaccamento
degli Ebrei per il paese ospite, da persecuzioni e dalla nostalgia sempre viva
per Gerusalemme: "L'anno prossimo a Gerusalemme", è l'augurio finale
della festa di Pesach. All'inizio del XX sec. il fenomeno delle migrazioni in
Palestina, le
alyah, cominciarono a realizzare il rientro dalla
d.
attraverso la ricostituzione di insediamenti ebraici nell'antica terra di
origine, culminato alla fine della seconda guerra mondiale, nella nascita dello
Stato di Israele e nella massiccia migrazione di Ebrei soprattutto dall'Europa e
dall'Unione Sovietica (V. ISRAELE). ║
Ebrei della d.: vengono così definiti, attualmente, gli Ebrei
residenti in altre Nazioni, per distinguerli dagli Ebrei cittadini di Israele.
L'insediamento di gran lunga più numeroso, più di sette milioni,
vive negli Stati Uniti. Forti comunità sono anche in Russia, in Francia e
in Gran Bretagna. In Italia vivono circa 40.000 Ebrei, concentrati nelle
comunità di Roma e di Milano.