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Dialogus de oratoribus). Opera di Tacito,
composta presumibilmente intorno al 102. Gli oratori Marco Apro e Giulio
Secondo, il poeta Curiazio Materno e Messalla, nobile di antica casata, sono gli
interlocutori. Essi dibattono tre questioni: se la poesia sia o meno un'arte
inferiore all'eloquenza; se l'oratoria sia decaduta dai tempi di Cicerone, se
tale decadenza sia conseguenza delle mutate condizione politiche (il
principato). Tacito ritiene che l'oratoria, legata ad istituzioni politiche in
grave crisi, sia anch'essa in declino.