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Diàloghi in lingua rùstica.

Raccolta di tre atti unici del Ruzzante, da lui rappresentati nel 1528, ma pubblicati solo vent'anni più tardi. Essi sono: Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo o Il Reduce, Bilora e Dialogo facetissimo et ridiculosissimo o Ménego. Nel primo il protagonista, tornato per miracolo dalla guerra, trova la moglie e la casa occupati da un tipaccio da cui verrà bastonato e scacciato. Nel secondo, un contadino giunge a Venezia per vendicarsi di un vecchio mercante che, col miraggio della ricchezza, gli ha portato via la moglie. L'ultimo è uno scherzo teatrale, sempre incentrato sui temi della fame e della miseria. Scritti e recitati in dialetto pavano, questi D., come l'intera opera di Ruzzante, sono stati recuperati dalla critica solo nel XX sec. In Italia la fortuna teatrale dei D., specialmente del Reduce, si deve in gran parte all'interpretazione di Dario Fo e al lavoro filologico da lui svolto sul testo, che permette al pubblico la comprensione dell'antico dialetto, senza snaturarlo in traduzioni troppo italianizzate.