Opera di Luciano di Samosata. È composta da
trenta brevi dialoghi satirici, ambientati nell'Ade e condotti fra vari tipi di
interlocutori: dei, eroi, filosofi, generali. La morte viene rappresentata come
estrema disvelatrice delle vanità e delle finzioni umane. Solo Menippo,
filosofo cinico, non avendo chiesto nulla alla vita sembra non aver perduto
nulla con la morte. Al contrario la satira si esercita senza pietà su
grandi figure quali Ermes o Achille, che invidia un umile contadino solo
perché vivo, o Elena, la cui bellezza è ridotta ormai all'immagine
di un teschio.