Gruppo di due tavolette spalmate di cera che, in epoca romana, venivano usate
per la scrittura. La parte interna era quindi liscia, mentre quella esterna era
decorata e finemente intagliata. Talora le tavolette potevano venire rinchiuse
in modo da costituire un
d. portatile. Talora le decorazioni dei
d. potevano avere un carattere celebrativo, come per la serie dei
d.
consolari che vennero dedicati a vari consoli romani e dei quali portavano
il nome. L'uso del
d. continuò nel primo periodo dell'era
cristiana e i soggetti delle decorazioni vennero tratti dall'iconografia
cristiana. L'uso del
d. in marmo ebbe larga applicazione anche nell'era
bizantina che vide un notevole sviluppo dell'arte della decorazione eburnea.
Successivamente, particolarmente nelle regioni italiane, quest'arte subì
un netto periodo di decadenza dal quale si riprese nel corso del periodo
carolingio. Tra i vari materiali impiegati per i
d. il legno, oltre
all'avorio, era il più comune e la decorazione lignea trovò a
Venezia numerosi artisti in grado di fornire esempi di quest'arte che fossero
all'altezza di quelli del passato.