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Dispotismo.

Governo esercitato in modo assolutistico e arbitrario da un singolo individuo o da un gruppo di persone. ║ Fig. - Autorità che viene esercitata in modo oppressivo e prepotente. ● Encicl. - Il termine era originariamente impiegato nell'antica Grecia per indicare l'autorità assoluta del padrone di casa (despota) sugli altri componenti della famiglia; veniva inoltre usato in senso politico. Nell'Impero Romano d'Oriente quello di despota era un titolo onorifico attribuito all'imperatore a partire dal VII sec. e, successivamente, divenne il massimo grado nella gerarchia burocratico-militare ed ecclesiastica bizantina. Nel suo significato politico moderno il d. si identifica con la monarchia assoluta, così come andò sviluppandosi in Europa nel XVIII sec. e in Oriente nei periodi storici più diversi. In questa forma di governo l'ordinamento giuridico è creato e applicato direttamente dal sovrano o da organi da lui direttamente dipendenti. Il re non è sottoposto alla legge e non è passibile di alcuna sanzione giuridica. ║ D. illuminato: tendenza politica, che si manifestò nel corso del XVIII sec., a partire dai principi dell'Illuminismo settecentesco di origine francese. Il d. illuminato riassumeva in sé l'esaltazione della ragione, che si impersonificava nella figura del monarca e la legittimazione dell'assolutismo come forma di governo. Il primo sovrano a proclamarsi discepolo dei Lumi fu Federico II di Prussia. Egli, nel suo Saggio sulle forme di governo e sui doveri dei sovrani (stampato privatamente per i suoi amici, in particolare per Voltaire, nel 1771), partendo da una concezione esplicitamente contrattualistica della Monarchia, affermava che, per non sottrarsi mai alle proprie responsabilità, era sufficiente che il sovrano si ricordasse "di essere un uomo come l'ultimo dei suoi sudditi..., il primo servitore dello Stato, tenuto a operare con integrità, saggezza e completo disinteresse, come se in qualsiasi momento dovesse rendere conto della propria amministrazione ai concittadini". Caterina II in Russia, Maria Teresa e Giuseppe II in Austria, Carlo III prima a Napoli e poi in Spagna, si ispirarono nel loro governo ai principi del d. illuminato. Durante i loro regni si proclamò la tolleranza religiosa, si cercò di diminuire il potere della Chiesa romana e di procedere a una limitazione dei privilegi della nobiltà. Nell'intento di ammodernare l'apparato del governo, i despoti illuminati del XVIII sec. introdussero molte innovazioni amministrative di carattere tecnico: gli impiegati statali iniziarono a percepire compensi fissi dalle casse dello Stato; i documenti e i registri cominciarono a essere conservati in archivi pubblici e utilizzati per scopi statistici e di studio; furono adottati nuovi metodi di controllo delle finanze e del bilancio.