Romanzo di I.G. Erenburg, pubblicato nel 1954. Il
titolo dell'opera fu scelto allegoricamente a significare i cambiamenti in atto
nella società sovietica in seguito alla morte di Stalin. L'efficacia
dell'immagine fece sì che il termine fosse di fatto applicato al generale
movimento culturale (sia letterario che cinematografico) che si sviluppò
in quegli anni in Unione Sovietica.