Romanzo di Paul Bourget, pubblicato nel 1889. Andrea
Sixte, assertore di una filosofia deterministica, la trasmette al suo giovane
discepolo Roberto Greslou, che decide di applicare nella vita i principi appresi
dal maestro. Così, come in un esperimento, Roberto, che lavora come
precettore in casa del marchese Jussat-Randon, seduce la figlia di questi,
Carlotta. La fanciulla sottostà ad ogni richiesta, a patto poi di
uccidersi insieme. Venuto il momento, però, Roberto respinge il veleno e
Carlotta indignata lo scaccia, rivelando tutto al fratello maggiore prima di
uccidersi. Roberto viene accusato di assassinio, ma il fratello di Carlotta lo
discolpa per ucciderlo poi lui stesso. Il filosofo Sixte, davanti al cadavere
del discepolo, si rende conto dell'inanità delle sue teorie.