Titolo attribuito a un gruppo di testi contenenti
insegnamenti diretti del Buddha. Benché quest'ultimo non avesse lasciato
nulla di scritto, parte della sua predicazione fu tramandata oralmente da scuole
di recitatori. Intorno al I sec. a.C. questi
D. ebbero una prima
trascrizione su foglie di palma, da cui discendono le tradizioni che ci sono
giunte: quella cingalese in
palī e
quella tibetano-cinese, derivata dal sanscrito. I
D. contengono materiali
diversi: prediche, dialoghi, massime e testi poetici esposti in uno stile
solenne, ricco di enumerazioni, ripetizioni e formule fisse che facilitavano la
trasmissione mnemonica. All'interno del canone buddhista (
Tipitaka: i tre
cesti) i
D. sono chiamati
Suttapitaka (il cesto dell'insegnamento)
e sono divisi in cinque sezioni. Ricordiamo in particolare due testi: il
Grande insegnamento della totale estinzione, in cui sono descritti per
bocca dei suoi discepoli gli ultimi momenti della vita del Buddha, e il
Discorso sulla messa in moto della ruota delle legge o
Predica di
Benares, in cui sono esposti i fondamenti dottrinali del
Buddhismo.