Aeromobile, più leggero dell'aria, che si
sostiene in virtù della spinta statica. Si distingue dal pallone
aerostatico per la sagoma fusiforme, l'impiego di superfici aerodinamiche
stabilizzatrici e per la dotazione di un sistema di propulsione che consente
un'autonoma traslazione attraverso l'aria. ● Encicl. - Gli studi sui
d. cominciarono nel XVII sec., ma il primo volo fu compiuto dal francese
Giffard solo nel 1852. Tra i tecnici che contribuirono allo sviluppo di questo
aeromobile ci furono anche numerosi italiani, tra cui ricordiamo G.A. Crocco e
U. Nobile. I vari
d. costruiti dal XIX sec. fino alla seconda guerra
mondiale, pur riconducibili a tre tipologie fondamentali, condivisero tutti
alcuni elementi base. L'
involucro, contenente gas propulsore (elio o
idrogeno), era sempre fusiforme e diviso trasversalmente in compartimenti
stagni, sia per ridurre il pericolo di fuoriuscite di gas per lacerazione della
stoffa, sia per contenere le fluttuazioni della massa di gas all'interno della
cavità, assai nocive per la stabilità del
d. Un'
ossatura
resistente, di varia complessità, assorbiva gli effetti dei carichi e
della forza sostentatrice. Le
navicelle, contenenti i motori propulsori
(a scoppio o diesel) e l'equipaggio, erano ancorate all'ossatura dell'involucro
o all'involucro stesso. Le
valvole della camera a gas e della camera
d'aria o di compensazione servivano a regolare la pressione interna e dunque la
stabilità dell'aeromobile. Dati questi elementi, i
d. si
distinsero in relazione al sistema adottato per garantire
l'indeformabilità dell'involucro: nel
d. floscio mancava qualsiasi
dispositivo di irrigidimento e l'ossatura resistente era costituita dalla stoffa
stessa dell'involucro, la cui forma era mantenuta unicamente mediante la
pressione interna del gas sostentatore, e la cabina vi era sospesa per mezzo di
funi. Nei
d. semirigidi, di media cubatura (15.000 - 30.000
m
3), la forma esterna era mantenuta in parte dalla pressione interna
del gas, che era però minore rispetto a quella necessaria nel tipo
floscio perché supportata da un'armatura ventrale rigida, cui erano
applicati i carichi e che assorbiva sia gli sforzi interni di pressione sia
quelli esterni dei movimenti flettenti. Questo tipo ebbe grande sviluppo in
Italia ad opera soprattutto di Nobile. Il modello
rigido, di grande
cubatura partendo dai 100.000 m
3, era dotato infine di una struttura
resistente completa, mentre l'involucro aveva funzione puramente di
rivestimento, ed il gas era contenuto in scomparti indipendenti. Con il
prototipo
ZRS5 i
d. hanno raggiunto la cubatura di 184.000
m
3, con velocità di 135 km/h e una potenza installata
complessiva di 4.500 HP. Tuttavia, tutti gli esemplari costruiti ebbero vita
breve e spesso subirono incidenti catastrofici e spettacolari, dovuti alla loro
mole, struttura e vulnerabilità nonché alla difficoltà di
manovra a terra, sensibilità alle condizioni atmosferiche e
velocità modesta. Per questi motivi ben presto l'aeroplano fu preferito
al
d.
Raffigurazione schematica di un dirigibile
Modello tridimensionale di dirigibile Zeppelin, utilizzato come bombardiere durante la prima guerra mondiale