Retore e letterato greco. Discepolo del filosofo
stoico Musonio, nell'82 fu coinvolto nella condanna di Flavio Sabino; Domiziano
lo costrinse all'esilio dall'Italia, ma nel 97, morto Domiziano, poté
tornare a Prusa e poi a Roma, onorato da Traiano, del quale fu amino, e da
Nerva. Ottenne la cittadinanza romana e gli fu attribuito il cognome di
Cocceiano dal suo protettore Cocceio Nerva. Di
D., brillante oratore e
autore di diatribe cinico-stoiche, ci sono giunte 80 orazioni, in parte di
argomento letterario, in parte di argomento filosofico, politico o sociale.
Seguace del modello attico,
D. si rivela un sofista erudito la cui opera
riveste interesse soprattutto come documento delle diverse tendenze della
cultura ellenistica del suo tempo (Prusa, Bitinia 40 circa - dopo
110).