Filosofo greco. Seguace della scuola socratica di
Megara, sostenne un assoluto determinismo, asserendo che è assurdo
considerare possibile ciò che non è avvenuto, poiché tale
procedimento consentirebbe di trarre dal possibile l'impossibile. Solo
ciò che è successo e si è compiuto è possibile; il
possibile in atto è una contraddizione, è inesistente, assurdo. Il
metodo di
D., celebre per la sottigliezza delle argomentazioni, fece
spesso uso di paradossi che ricordano quelli zenoniani (Iaso, Caria IV sec.
a.C.).