Atto di rinuncia volontaria a un impiego, una
carica, un pubblico ufficio. ║ Atto formale con cui si avalla l'uscita di
un malato dall'ospedale. ● Dir. -
D. del lavoratore subordinato: il
lavoratore può recedere unilateralmente da un contratto d lavoro a tempo
indeterminato, comunicando al datore di lavoro la propria intenzione. Nel caso
di
d. per giusta causa non è necessario alcun preavviso, in caso
di
d. volontarie il lavoratore invece è tenuto a rispettare il
preavviso stabilito contrattualmente o a versare un risarcimento.
L'indennità di anzianità, prevista per ogni eventuale interruzione
del rapporto di lavoro, è dovuta anche per
d. e le lavoratrici
madri, nel caso si dimettano durante il periodo in cui è previsto per
loro il divieto di licenziamento, hanno diritto alle indennità spettanti
per legge in caso di licenziamento. ║
D. nel pubblico impiego:
consistono di un atto amministrativo, attraverso il quale il lavoratore comunica
per iscritto la propria volontà di rescindere il rapporto di lavoro; tale
istanza, cui non possono essere unite condizioni, può però
contenere l'indicazione della data da cui le
d. dovrebbero avere
decorrenza. Le
d. non sono attuali fino al momento in cui
l'amministrazione non le abbia accettate ed abbia comunicato tale accettazione
al lavoratore. L'accettazione delle
d. può essere ritardata o
rifiutata solo in caso di riconoscimento di un vizio di volontà da parte
del richiedente (errore, costrizione violenta), per motivi di servizio (da
specificare nell'atto di rifiuto), fino alla conclusione di procedimenti
disciplinari pendenti. In caso di cariche onorarie, la presa d'atto
dell'amministrazione è puramente formale e non sostanziale; inoltre deve
essere immediata. ║
D. del Governo: l'articolo 94 della
Costituzione italiana stabilisce che, dal momento che i nostri Governi non sono
direttamente eletti ma hanno natura parlamentare, qualora una delle due Camere
abbia negato a un Governo la fiducia precedentemente accordata (mediante una
mozione di sfiducia, motivata e votata per appello nominale), il Governo
rassegni obbigatoriamente le proprie
d. al presidente della Repubblica.
L'atto di
d. di un Governo può essere dovuto anche a problemi
interni alla stessa compagine dell'esecutivo, ma ovviamente in questo caso le
d. non sono obbligatorie. Perché queste, comunque motivate, siano
effettive, è necessario che siano accolte dal capo dello Stato che, in
determinati casi, può decidere di rinviare il Governo alle Camere per
verificarne la fiducia. ║
D. del presidente della Repubblica:
determinano la vacanza dell'ufficio e obbligano alla figura di un supplente, che
nell'immediato può essere il presidente del Senato in carica. Le
d. del capo dello Stato sono operanti
ipso iure e non necessitano
per essere attuali dell'accettazione di alcun organo dello Stato. Teoricamente
l'ordinamento italiano prevede che esse siano comunicate al presidente della
Camera dei deputati perché a tale figura spetta la convocazione del
Parlamento in seduta comune per l'elezione del nuovo presidente. Nei tre casi di
d. presidenziali verificatesi (Segni, 1964; Leone, 1978; Cossiga, 1992),
però, la prassi è stata quella di presentarle contemporaneamente
ai presidenti dei due rami del Parlamento ed al presidente del Consiglio.