Cura, attenzione ed esattezza nell'operare. ●
Dir. - Cura che il soggetto debitore in un'obbligazione deve porre
nell'adempimento del suo obbligo. Secondo gli studiosi la valutazione della
d. deve essere condotta mediante criteri oggettivi, a prescindere dalle
capacità effettive del soggetto, riferendosi al modello generale di
capacità, perizia e sollecitudine proposto caso per caso dal legislatore.
La tipizzazione giuridica ha dunque concepito una gradazione in
d. minima,
media e
massima, il cui mancato esercizio da parte dell'obbligato
costituisce rispettivamente colpa grave, colpa essenziale e colpa lieve. ●
Teol. - Parte della
prudenza (virtù cardinale), da cui si
distingueva in quanto azione sulla volontà piuttosto che sull'intelletto.
Secondo il suo valore etimologico (dal latino
diligere: compiere una
scelta), S. Tommaso la definiva come "giusta scelta dei mezzi per giungere ad un
fine".