Variazione delle dimensioni di un corpo,
relativamente alla sua superficie o al suo volume. ● Geogr. -
D. delle
aree: fenomeno per cui nelle carte geografiche alcune terre o mari risultano
ingranditi rispetto ai contermini e alla realtà. Questo fatto si verifica
quando, in carte prospettiche piane o di sviluppo, il centro ideale di
proiezione sia molto vicino alle zone rappresentate di modo che i singoli punti
vengono riportati con una divergenza tale da sortire l'ampliamento delle aree.
La
d. è di maggior incidenza nelle proiezioni centrografiche,
minore nelle streografiche, mentre nelle prospettiche piane è relativa
solo alle zone raffigurate ai margini della carta. ● Med. - Ingrandimento,
patologico o procurato, di un organo cavo. La
d. cardiaca per esempio,
consiste in un ingrandimento delle cavità del cuore cui consegue
assottigliamento delle pareti e riduzione della capacità di contrazione
del miocardio. ● Fis. - Consiste nell'aumento delle dimensioni di un corpo
dovuta a una variazione delle sollecitazioni meccaniche o termiche cui è
sottoposto. A seconda che sia relativa ad una, due o tutte e tre le dimensioni,
possiamo distinguere una
d. lineare (o allungamento),
superficiale
o
cubica. Si misurano tramite coefficienti di
d. che valutano
l'alterazione della reciproca distanza fra gli elementi di un corpo; ovviamente
tale alterazione può essere sia di segno positivo, sia di segno negativo;
in questo caso però viene più spesso indicata come
contrazione. ║
D. meccanica: è conseguente alla
sollecitazione di un corpo da parte di un sistema di forze esterne e
perciò in genere sortisce una deformazione. Nel caso di allungamento di
un corpo elastico omogeneo ed isotropo, la
d. sarà definibile
secondo la relazione
Δ
l=l-l0,
in cui
l0 sia la lunghezza iniziale e
l quella finale.
Il coefficiente di allungamento lineare, che si ricava da tale relazione come
adimensionato e caratteristico in ogni specifico materiale, è
perciò definibile come il rapporto fra la variazione di lunghezza subita
da un elemento lineare e la lunghezza originaria dell'elemento medesimo.
Analogamente si procede nel caso di
d. superficiale e cubica. Tuttavia,
mentre in un corpo isotropo i coefficienti superficiali e cubici hanno uguale
valore in tutte le direzioni, in un corpo anisotropo bisogna prima riconoscere
le direzioni principali lungo le quali i coefficienti avranno valori diversi.
Per esempio la
d. dei minerali dipende dai caratteri cristallografici dei
minerali stessi: minerali amorfi o del gruppo monometrico hanno coefficiente di
d. lineare uguale in tutte le direzioni, quelli del gruppo dimetrico
presentano due direzioni di massima e minima dilatabilità, quelli del
gruppo trimetrico hanno coefficiente di
d. lineare diverso nelle tre
direzioni assiali. ║
D. termica: consiste nella variazione di
volume dei corpi in seguito a variazioni di temperatura a pressione costante.
Somministrando o sottraendo calore si ha variazione dell'energia delle
particelle, modifica dei loro moti e, perciò, delle distanze medie che
intercorrono fra loro. Per corpi solidi è possibile mantenere la
partizione in
d. dimensionali, mentre per liquidi e aeriformi si
considera solo una
d. volumetrica. Considerando un elemento lineare
omogeneo e isotropo, la sua lunghezza finale
l ad una temperatura
t, seguente ad una iniziale lunghezza
l0 ad una
temperatura iniziale
t0, sarà data dalla relazione
l=l0(1+αt), dove
α è il coefficiente di
d. lineare,
caratteristico per ogni materiale, avente dimensioni inverse alla temperatura e
crescente progressivamente al crescere della temperatura. Per quanto riguarda i
liquidi, che non hanno forma propria ma assumono quella dei recipienti che li
contengono, bisognerà distinguere una
d. apparente, cioè
l'apparente aumento di volume di un liquido quando il recipiente in cui è
contenuto si dilati in misura minore alla sua, e una
d. assoluta,
cioè il reale aumento di volume che subisce un liquido. La
d.
assoluta è uguale alla differenza fra la
d. apparente e quella del
recipiente. Per quanto riguarda i
gas, si ricordi che sono gli elementi
dotati in assoluto di maggior dilatabilità termica: una
d. al
variare delle temperatura con mantenimento di pressione costante è
infatti una caratteristica peculiare degli elementi gassosi. ● Tec. -
Giunto di d.: elemento di una struttura o di un impianto, introdotto nei
punti dove si prevedono fenomeni di
d. per variazioni di temperatura;
tale elemento permette le tensioni relative alle
d. ammortizzandole ed
evitando che esse si scarichino con sollecitazioni pericolose per l'equilibrio
della struttura stessa.