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Digesto.

(dal latino digerere: disporre ordinatamente). Denominazione tecnica di una specifica tipologia di opere della letteratura giuridica romana. Seguendo l'ordine di esposizione dell'editto pretorio, venivano sistematicamente raccolte leggi, senatoconsulti, costitutiones imperiali, responsi e sentenze sì da ottenere una vera e propria trattazione di diritto privato. Ne sono esempi i d. di Alfeno Varo o di Giuvenzio Celso. ║ Nome con cui viene anche indicato, per antonomasia, il Corpus Juris Civilis (V.), vasta raccolta di iura voluta dall'imperatore Giustiniano e realizzata da Triboniano e altri 16 collaboratori. L'opera, portata a termine in tre anni, fu pubblicata nel dicembre del 533 con il titolo di Digesta seu pandéktai. Comprendeva 50 libri ed era divisa in sette parti: prota (libri 1-4), de iudiciis (libri 5-11), de rebus (libri 12-19), umbilicus (libri 20-27), de testamentis (libri 28-36) e due parti senza titolo dal libro 37 al 44 e dal 45 al 50. In concomitanza al D. fu redatto un trattato elementare per la scuola, destinato a sostituire le Istituzioni di Gaio, ugualmente chiamato Institutiones.