Atto, effetto del difendere e del difendersi.
║ Chi, ciò che difende. ║ Discorso o scritto con cui si
appoggia la causa di qualcuno o lo si difende contro calunnie, contro accuse.
║ Al plurale, zanne. ● Sport - Azione di contrasto contro gli
attacchi avversari. ║ Negli sport a squadre, il complesso dei giocatori
cui spetta tale azione. ● Biol. -
D. immunitaria: risposta
difensiva del sistema immunitario in grado di neutralizzare gli antigeni;
può essere di tipo umorale (anticorpi) o cellulare. ● Mar. -
Nell'attrezzatura navale, ciò che serve a riparare dall'attrito, dagli
urti, dalla corrosione. ● Dir. - Nel processo penale, la
d.
è l'attività dell'imputato e della persona che lo assiste o lo
rappresenta; attività che si concreta nell'opporre eccezioni in senso
proprio (argomenti giuridici) o eccezioni in senso improprio (argomenti di
fatto), in forma orale o in forma scritta. La carta costituzionale definisce la
d. come un "diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento".
║
Abbandono della d. dell'imputato: il difensore non può
abbandonare il proprio ufficio, né allontanarsi dall'udienza in modo che
l'imputato rimanga privo di assistenza, neppure adducendo che siano stati
violati i diritti della
d., salvo il diritto d'impugnare la sentenza
quando sono state violate disposizioni prescritte a pena di nullità, e
purché ne sia stata fatta riserva nel processo verbale. Se il difensore
dell'imputato viola il suddetto divieto, il presidente, il giudice o il pretore
ne fa immediato rapporto al consiglio dell'ordine del luogo dove il fatto
è avvenuto per i provvedimenti disciplinari. Se l'imputato non nomina un
altro difensore, si provvede d'ufficio alla sostituzione. ║
Legittima
d.: agli effetti del Codice Penale italiano, non è punibile chi ha
commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di
difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa
ingiusta, sempre che la
d. sia proporzionata all'offesa. Qualora tra
offesa e
d. non vi sia proporzione, si configura l'ipotesi dell'eccesso
colposo in legittima
d., al quale si applicano le disposizioni che
riguardano i delitti colposi. In materia civile la legittima
d. è
causa di esclusione della responsabilità civile. ● Mil. - Le
battaglie di
d. sono basate su manovre che tendono ad arrestare la forza
d'urto dell'attaccante e vengono condotte attraverso moduli e schemi
estremamente vari che mutano a seconda del terreno, delle forze disponibili e
dell'ambiente in cui vengono condotte le operazioni. La
d. statica,
imperniata sulla costruzione di una serie di caposaldi, è usata
specialmente in zone di montagna. Il punto di arresto comprende una
fascia di
resistenza lungo la quale si trovano i momenti sui quali si viene ad
esercitare la pressione dell'avversario. Talora, immediatamente davanti alla
fascia di resistenza, si trova una
zona di sicurezza che ha il compito di
evitare ogni possibile sorpresa, di logorare il primo impatto nemico e, dove
possibile, di dirigerlo lungo i settori nei quali è stata predisposta la
d. In questo senso la
d. imperniata sul logoramento è
preferibile su quella basata sulla pura battaglia di arresto. Sui terreni
pianeggianti viene invece adottata, nel caso che l'attaccante disponga di forze
corazzate e meccanizzate, una
d. mobile che si basa su una serie di punti
di resistenza dinamici e per i quali l'azione di logoramento abbia la netta
prevalenza su quella di arresto. ║
Ministero della d.:
V. MINISTERO. ● Psicol. -
Meccanismi di
d.: concetto psicoanalitico, introdotto da Freud, indicante le varie
tecniche usate dall'Io per padroneggiare, controllare, canalizzare e utilizzare
le forze istintuali che possono entrare in conflitto con il Super-Io e con il
mondo esterno e condurre alla nevrosi. Secondo Freud, infatti, "l'Io deve
tentare di adempiere al compito di fare da intermediario tra l'Es e il mondo
esterno, servendo così il principio del piacere, e di proteggere l'Es dai
pericoli del mondo esterno". Freud mise in evidenza i seguenti meccanismi di
d.: la repressione, la regressione, la sublimazione, la proiezione,
l'isolamento. Lo studio particolareggiato e la classificazione dei vari
meccanismi di
d. non fu tuttavia condotto personalmente da Freud, ma dai
suoi seguaci, in particolare da sua figlia Anna e da Wilhelm Reich. Ad Anna
Freud si deve infatti l'approfondimento della teoria dei meccanismi di
d.
e la loro classificazione, svolta nell'opera
L'Io e i meccanismi di
difesa (1936). La psicologa distinse dieci meccanismi mediante i quali la
parte inconscia dell'Io tenta di fronteggiare le esigenze istintive dell'Es, di
adempiere ai comandi del Super-Io, di uscire con il minor male possibile dalle
situazioni conflittuali che vengono a crearsi in seguito allo scontro dell'Es
con il Super-Io. I meccanismi messi in luce e studiati da Anna Freud sono, oltre
alla
rimozione: la
regressione, ossia la ricaduta in una fase
precedente del soddisfacimento istintuale (per esempio il ritorno alla fase
orale o anale), a causa di un ostacolo frapposto allo sviluppo di una fase
più matura (in particolare quella genitale); la
formazione
reattiva, mediante la quale un impulso inaccettabile viene dominato con
l'esagerazione (ipertrofia) della tendenza opposta; l'
isolamento,
cioè il rifiuto di vedere il contrasto tra un modo particolare di pensare
e di comportarsi e tutto il resto dei pensieri e del comportamento di un
individuo; l'
annullamento retroattivo, mediante il quale il soggetto si
comporta come se qualche pensiero o azione presenti non fossero mai avvenuti; la
proiezione, cioè l'attribuzione a qualcun altro di quei sentimenti
o motivazioni che non si osa ammettere in se stessi; l'
introiezione, in
cui le funzioni di un oggetto esterno sono assunte dalla sua rappresentazione
mentale: è questo il caso del Super-Io, formato dalla introiezione
dell'immagine dei genitori; il
rivolgimento contro se stessi, concetto
usato soprattutto per spiegare il masochismo morale, osservabile nelle nevrosi
ossessive, in cui l'individuo dirige il proprio sadismo contro se stesso; la
trasformazione nel contrario, o
capovolgimento (inversione)
nell'opposto, non molto dissimile dal meccanismo della formazione
retroattiva, dato che si serve anch'esso della capacità di capovolgimento
dell'istinto (per esempio, il sadismo può mutarsi in masochismo); lo
spostamento, cioè il processo mediante il quale la carica
energetica viene trasferita da un'immagine mentale a un'altra, da un oggetto a
un altro, in modo tale che quest'ultimo diventi l'equivalente o il sostituto del
primo (tale processo può avvenire attraverso la
simbolizzazione o
la
sublimazione che consiste nell'indirizzare l'energia di un istinto
inaccettabile, come per esempio quello sessuale, verso varie forme più
accettabili). Va comunque tenuto conto che pressoché tutti i meccanismi
di
d. svolgono un ruolo importante nello sviluppo normale dell'individuo.
Si suppone, inoltre, che certi meccanismi di
d. più di altri,
appartengano a stadi specifici dello sviluppo dell'individuo: per esempio,
l'introiezione e la proiezione apparterrebbero alla fase orale; la formazione
reattiva, l'isolamento, l'annullamento alla fase anale.