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Dieta.

(dal greco díaita: modo di vivere). Alimentazione quantitativamente e qualitativamente definita per ottenere un risultato igienico o terapeutico. ║ Astensione temporanea, parziale o totale, dal cibo. ║ Fig. - Astinenza da qualcosa. ║ D. dimagrante: d. in cui viene limitata l'assunzione di grassi e di idrati di carbonio; d. ipocalorica. ║ D. vegetariana: d. a base di alimenti vegetali o derivati da questi, con esclusione di carne e di pesce. ● Med. - Per individui che si trovino in buone condizioni di salute, la d. deve soddisfare i fabbisogni alimentari specifici, che possono variare in base all'età, allo stato fisiologico, all'attività fisica. Per questo motivo è importante studiare d. particolari per i lattanti, i bambini, gli adolescenti, gli adulti che pratichino vita sedentaria o che svolgano un'intensa attività fisica, gli anziani. La d. stabilisce regole precise riguardanti l'equilibrio alimentare, l'apporto vitaminico, il numero dei pasti, la loro composizione. La d. assume importanza particolare negli stati di malattia: ha valore fondamentale nel diabete, negli stati di obesità e di magrezza, nelle malattie renali e cardiache, nelle disfunzioni dell'apparato digerente, nelle malattie del fegato e delle vie biliari. Inoltre ha valore complementare negli stati febbrili, nelle malattie della pelle e del sistema nervoso, nelle anemie. In alcuni processi morbosi acuti è prescritta la d. assoluta, cioè la completa astensione dai cibi, oppure la d. idrica, consistente nella sola assunzione di acqua zuccherata o meno. La d. parziale o relativa ha lo scopo di limitare l'apporto calorico globale (obesità, pletora, cardiopatie), oppure di eliminare o ridurre uno specifico fattore alimentare; sono esempi di d. relative la d. aclorurata (ipertensione), la d. ipoglucidica (diabete), la d. ipolipidica (sterolemia, dislipidemie), la d. ipoproteica (nefropatie e altre malattie con ritenzione azotata). Allo scopo di mantenere inalterato l'apporto calorico giornaliero e per ovviare al disagio della d. restrittiva, l'esclusione di un certo tipo di alimento può essere compensata con la più larga concessione di cibi ammessi. Se si escludono del tutto i carboidrati dalla d. si instaura facilmente una condizione di chetosi del tutto simile a quella dei gravi stati diabetici. Non può essere esclusa dall'alimentazione una quantità minima di proteine e di amminoacidi essenziali sia per compensare la normale quota di logorio, sia per fornire all'organismo i materiali necessari alla sintesi degli enzimi, degli ormoni proteici e di altri metaboliti. La d. medica non ha necessariamente carattere restrittivo; esistono d. ipercaloriche, indicate soprattutto nelle convalescenze e in alcuni stati di magrezza, d. iperproteiche, condotte nel corso di alcune malattie di fegato, d. iperglicidiche, indicate nell'acetotemia infantile, d. ipercalciche e iperfosforiche, consigliate nell'infanzia e durante la gestazione.