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Dielèttrico.

Sostanza che presenta una conducibilità elettrica molta ridotta. Sinonimo di isolante elettrico. D. è quindi una sostanza attraverso la quale è possibile mantenere un campo elettrico anche di gradiente elevato con una bassa spesa di energia. Il parametro fondamentale per definire un corpo come d. o meno, è la sua costante d.Polarizzazione d.: un d. sottoposto ad un campo elettrico, subisce una variazione sia a livello subatomico sia atomico e molecolare. Tale variazione è detta polarizzazione e può differenziarsi in relazione alla natura del d. La polarizzazione elettronica consiste in una deformazione della nube elettronica che circonda i nuclei degli atomi: in particolare gli elettroni tenderanno ad addensarsi sul lato della molecola rivolto nel senso del campo elettrico crescente. La polarizzazione atomica consiste nella deformazione dei legami molecolari interatomici del d.: gli atomi più elettronegativi tendono ad allontanarsi da quelli più elettropositivi. La polarizzazione di orientamento consiste in una sorta di parziale allineamento delle molecole di una sostanza in una sola direzione, per effetto del campo elettrico. Ciò avviene a causa della distribuzione non omogenea nelle singole molecole delle cariche positive e negative: ne segue un generale orientarsi della carica negativa nel senso del campo crescente e della positiva nel senso opposto. Tale allineamento è però contrastato dalla struttura della sostanza stessa e dalle forze di adesione intermolecolare (soprattutto quando si tratti di un solido). ║ Rigidità d.: il campo elettrico all'interno di un d. non può essere aumentato senza limitazioni. Infatti al suo crescere aumentano le polarizzazioni elettroniche ed atomiche fino ad un punto tale per cui si creano dei portatori ionici di cariche, cioè si ha una vera e propria ionizzazione del materiale. Se si prova quindi ad aumentare il campo applicato ad un d. (ad esempio aumentando la differenza di potenziale fra le armature di un condensatore piano fra le quali è posto il d.) si osserva che le caratteristiche del d. stesso non variano sensibilmente fino ad un campo elettrico limite, detto appunto rigidità d. del materiale, in corrispondenza del quale si ha un brusco calo della resistenza ed un forte passaggio di corrente attraverso il d. Il valore della rigidità d. di alcuni materiali comuni è raccolto nella seguente tabella:

Aria secca (0 °C, 760 mmHg)
Bachelite 5,6 ÷ 7
Carta paraffinata 40 ÷ 50
Cartone compresso 1 ÷ 10
Ebanite 5 ÷ 25
Vetro 40 ÷ 60
Olio per trasformatori 5 ÷ 40
Paraffina solida 15 ÷ 45
Porcellana 20 ÷ 40
Tela bachelizzata 10 ÷ 20
Mica 60 ÷ 180
Polistirolo 24
Plexiglass 40
Polietilene 50
Teflon 60

Perdita d.: si indica con questo termine la perdita di energia che un certo circuito, nel quale è inserito un d., ha nell'unità di tempo per effetto della debole corrente che attraversa il d. ║ Isteresi d.: è la proprietà degli elettreti di restare ancora polarizzati dopo la rimozione del campo polarizzante. ║ Applicazioni dei d.: le principali applicazioni dei d. si hanno nell'industria elettrotecnica ed elettronica. La scelta del d. adatto per la singola applicazione può essere condizionata da diversi fattori, quali la costante d., la tangente di delta, le proprietà meccaniche, la resistenza ad ambienti aggressivi, la rigidità d. e così via. I d. sono impiegati soprattutto come materiali isolanti per conduttori elettrici o per la protezione degli stessi da ambienti corrosivi o per motivi di sicurezza (schermi). I d. più impiegati sono quelli solidi (vetro, mica, ceramiche, svariati tipi di materie plastiche, carta paraffinata) seguiti da quelli liquidi (olio per trasformatori, d. polarizzabili per condensatori elettrolitici, olii al silicone). Invece i d. gassosi (aria e gas inerti) hanno trovato poche applicazioni.