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Dick, Philip.

Scrittore statunitense. Estremamente prolifico, è considerato l'autore più significativo della fantascienza degli anni Sessanta, parte della cosiddetta new wave che seguì i grandi maestri come Asimov e Clarke. Nei suoi numerosi romanzi ricorrono alcune tematiche fondamentali nella sua produzione: il problema del caso e della probabilità, quali unici elementi decisivi nelle nostre vite; la natura mentale e percettiva, non mai oggettiva né oggettivabile, dell'esistenza e dell'intero universo (cui si ricollega il tema della droga come fonte di una vita puramente psichica e virtuale a fronte dell'incubo che è la realtà); il fascino per il paranormale e la metapsichica; l'ossessione di controllori, occulti o meno, che determinano il corso della vita di altri uomini; il problema di Dio, visto come pura coincidenza di bene e male; l'impossibilità di riconoscere e separare sogno e realtà. Tra le opere principali ricordiamo: La svastica sul sole (1963), I simulacri (1964), Le tre stigmate di Palmer Eldricht (1964), Cronache del dopoguerra (1965), Ubik, mio signore (1969), Deus irae (1974), Episodio temporale (1974) (Chicago 1928 - Los Angeles 1982).