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Dichetone.

Composto chimico organico la cui molecola contiene due gruppi chetonici o carbonilici C═O; se i gruppi chetonici sono più di due, si hanno composti detti polichetoni. I d. si possono distinguere in aciclici o ciclici, in relazione alla struttura molecolare. ║ D. aciclici: in base alla posizione reciproca che i due gruppi chetonici assumono nella molecola, possiamo distinguere α- ß- e γ- d., quando cioè i due carbonili siano contigui o separati da uno o più radicali. Al variare della disposizione variano anche le proprietà dei composti stessi. Gli α-d. si possono considerare formati dall'unione di due radicali aciclici, cioè di due molecole di acido carbossilico cui siano stati tolti i due gruppi ―OH. I nomi tradizionali ricalcano proprio questo schema di derivazione, sicché il 2,3-butandione, CH3―CO―CO―CH3, può anche essere chiamato diacetile e così via. Gli α-d. si ottengono abitualmente per reazione di idrolisi con acidi delle loro mono-ossime. A loro volta queste si possono ottenere per nitrosazione dei chetoni, trattandoli con nitrito sodico ed acido cloridrico. La stessa reazione si può avere anche partendo da un acido monocarbossilico (acido acetico o un suo omologo superiore) trattato con acido nitroso. Per quanto riguarda le proprietà chimiche e fisiche, la caratteristica peculiare di questa classe di d. è l'intensa colorazione gialla dovuta alla presenza nella molecola del gruppo ―COCO― che è un forte cromoforo. I ß-d. si ottengono mediante un processo chimico detto sintesi di Claisen o per scissione chetonica a partire da derivati aciclici. La sintesi di Claisen opera la condensazione di un estere di acido monocarbossilico con un chetone in presenza di una base, principalmente alcoolato di sodio. Il secondo metodo di preparazione sfrutta invece la scissione chetonica dei derivati aciclici dell'estere acetacetico. Per quanto riguarda le proprietà dei ß-d., si deve anzitutto osservare che molto spiccato è l'equilibrio tautomerico fra la forma diacetomica e la forma enolica, forma quest'ultima che attribuisce ai composti un'elevata acidità. Nella loro forma enolica, e quindi a carattere acido, i d. possono formare delle specie di sali, detti enolati, che hanno una notevole importanza pratica come intermedi nella sintesi di composti eterociclici. I ß-d. sono utilizzati anche come chelanti in reazioni di chelazione. I γ-d. hanno minor importanza rispetto ai ß- e agli α-d. I pochi γ-d. che hanno applicazioni pratiche sono ottenuti ciascuno con metodi particolari. Il termine più importante di questa classe è l'acetonilacetone, un liquido che solidifica a -9 °C, bolle a 194 °C ed è miscibile in tutti i rapporti con acqua. È impiegato nella preparazione di alcuni composti eterociclici penta-atomici. ║ D. ciclici: dal momento che molti termini di questa classe di composti sono aromatici, a loro riguardo non esiste una distinzione in base alla mutua posizione dei due carbonili. In tali composti quindi l'interazione fra i carbonili va vista nel complesso di tutti i fenomeni di mesomeria dei legami non semplici del singolo anello o, nel caso, di tutti gli anelli presenti. Da questo fatto consegue che il comportamento dei d. ciclici è talmente diverso da quello degli aciclici, da poter supporre una classe di composti autonoma per il loro studio. I più importanti d. ciclici possiedono un anello aromatico a sei atomi di carbonio (o più anelli esaatomici condensati) e sono detti chinoni. I d. ciclici che non sono chinoni hanno un'importanza pratica trascurabile.