Filosofo greco. Esponente della scuola peripatetica,
fu discepolo di Aristotele. Non si hanno molte notizie riguardanti la sua vita e
le sue opere non ci sono giunte complete. Il
Bíos Elládos
fu forse la prima storia della civiltà greca dall'epoca mitologica fino a
quella a lui contemporanea: in essa
D. identificò il progresso
storico con il progresso di bisogni e di interessi. Nelle
Politéiai raccolse le costituzioni delle città-Stato
greche; nel
Tripolitikós stabilì la forma di Stato perfetto
come sintesi delle tre forme di governo note: democrazia, aristocrazia e
monarchia; nel
Periodós ghés trasfuse tutte le notizie
geografiche sul mondo conosciuto, corredandole con descrizioni, carte
geografiche e notizie scientifiche. Dal punto di vista più propriamente
filosofico, il suo nome è legato alla disputa condotta contro Teofrasto
riguardo la superiorità della vita pratica o di quella teoretica.
L'opzione di
D. per la prima, suonò come una polemica diretta
contro lo stesso Aristotele e lo scontro comunque fece epoca, tanto che ancora
Cicerone identifica i due poli del contendere con i nomi di Teofrasto e
D. Nell'opera
Perí psychés, infine, il filosofo
definì l'anima come stato di armonia tra le funzioni del corpo, negandone
così l'immortalità (IV-III sec. a.C.).