Composto organico, il più noto e semplice fra
i diazocomposti alifatici, avente formula bruta CH
2N
2. Si
presenta come un gas giallo, inodore, con punto di fusione a -145 °C e
punto di ebollizione a -23 °C. A temperatura ambiente è molto
instabile ed esplode facilmente se riscaldato; è solubile in etere.
È un gas assai tossico, il cui valore limite di concentrazione
tollerabile è pari a 0,4 mg/m
3 e, in caso di contatto,
può causare forti irritazioni epidermiche. Può essere ottenuto
artificialmente mediante diverse reazioni controllate, fra cui la più
utilizzata è quella che trae
d. dalla reazione fra metilurea,
acido solforico e nitrato di sodio. Derivati sostituiti del
d.,
più o meno stabili in relazione ai sostituenti, si possono preparare sia
dal
d. stesso (che essendo però molto instabile è difficile
da trattare) sia da altri composti. La facile reattività di questo
diazocomposto, rende proficuo il suo utilizzo, ad esempio quale agente
metilante: infatti all'interno di reazioni organiche è in grado di
introdurre il gruppo metilico in composti quali acidi, che diventano esteri
metilici, alcali o fenoli, che diventano eteri, ecc. Tutte le reazioni
più significative sono possibili per il fatto che i legami polivalenti
dei due atomi di azoto sono molto reattivi e che gli atomi di idrogeno del
gruppo metilico
=CH
2 sono
assai mobili. Le reazioni di metilazione avvengono facilmente sui composti con
gruppo ossidrilico avente comportamento acido: l'idrogeno del gruppo ossidrilico
―OH viene infatti sostituito da un gruppo metilico ―CH con
liberazione di azoto. Nella pratica industriale questo tipo di reazione
è assai importante: la metilazione con
d. avviene infatti in condizioni molto blande, fatto che permette di
limitare il procedimento solo ai gruppi che interessano, senza toccare il resto
della molecola, nella realizzazione di sintesi complesse.