Nobildonna francese. Sposata giovanissima a Luigi di
Brézé, nipote di Carlo VII e gran siniscalco di Normandia, fu dama
d'onore della regina di Francia per la quale svolse a corte alti incarichi. La
sua influenza le permise, nel 1523, di salvare il padre, compromesso in una
congiura ai danni del re Francesco I e ordita da Carlo di Borbone per assumere
la reggenza d'accordo con l'imperatore Carlo I ed Enrico VIII d'Inghilterra.
Rimasta vedova nel 1533,
D. di P. continuò a vivere a corte e
diventò la favorita di Enrico II. L'ascendente che ella esercitò
su Enrico II fu notevole anche dal punto di vista politico, se è vero che
fu lei a spingere per la repressione dei movimenti religiosi riformati e per
l'intervento in Italia contro Carlo V. Alla morte del re nel 1559, fu
allontanata da corte dalla regina Caterina de Medici che la obbligò a
restituire tutti i doni ricevuti dal sovrano, compreso il ducato di Valentinois
ottenuto nel 1548 (1499 - Anêt 1566).