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Diaconìa.

Nella Chiesa primitiva, l'assistenza prestata ai poveri dai diaconi. ║ Nella Chiesa moderna, titolo di cardinale diacono. ║ Organizzazione caritatevole assistenziale dei protestanti. ● Encicl. - Collegata all'istituzione dei sette (narrata in Atti, 6, 1-6) e specificata in alcuni brani del Nuovo Testamento, la d. indicava in origine la vocazione cristiana intesa come servizio alla comunità dei fedeli, sull'esempio supremo di Cristo. In tale accezione generale il termine aveva anche un significato polemico, nella sua dichiarata contrapposizione all'esercizio del potere, sia politico che religioso-sacrale. Ma il termine ebbe fin dai primi secoli anche un significato più tecnico, come circoscrizione che veniva affidata a un diacono; questi ebbe all'inizio incarichi esclusivamente di ordine amministrativo, ma in seguito assunse anche il compito di predicare, amministrare l'Eucarestia, curare le sepolture, amministrare il patrimonio comune, controllare la distribuzione degli aiuti ai bisognosi. Molto diffuse a partire dai secc. III-IV, in tutto il territorio dell'Impero, le d. erano organizzate generalmente presso chiese e avevano un proprio personale amministrativo (pater diaconiae, dispensator). Decaddero nel corso del Medioevo, quando si trasformarono in parrocchie con un proprio clero, poste sotto il controllo di cardinali diaconi. Nel 1587 Sisto V ridusse il numero delle d. a 14, numero che nel corso dei secoli è stato nuovamente accresciuto.