Chim. - Composto chimico organico appartenente alla
classe dei
dichetoni aciclici, avente formula bruta
C
4H
6O
2 di
struttura

Secondo la nomenclatura razionale
è detto
2,3- butandione, ma nell'uso corrente è invalso il
nome tradizionale di
d. Si tratta di un liquido giallastro, molto
solubile in acqua, che bolle a 88 °C emettendo vapori irritanti simili per
aspetto al cloro gassoso. Si prepara abitualmente a partire dal
metil-etil-chetone, che viene prima trasformato in
isonitrosochetone
secondo la reazione:

mediante acido nitroso e catalizzatori
quali acido cloridrico. Successivamente si opera su questo composto una idrolisi
acida per acido solforico e si ottiene il
d. La reazione è la
seguente:

nella quale, oltre al
d., si ha
formazione di idrossilammina. Fra le reazioni caratteristiche del
d.
è molto importante la formazione della sua diossima, detta
diacetildiossima o anche
dimetilgliossima, che si può
ottenere ad esempio per azione di idrossilammina sul
d. La reazione
è la seguente:

La reazione è stata scritta in
modo da mettere in evidenza come potrebbe avvenire l'eliminazione di due
molecole di acqua. La diacetildiossima è un importante reattivo per
analisi chimica sia quantitativa che qualitativa di alcuni ioni, in particolare
del nichel. In presenza di nichel e in soluzione acquosa si ha infatti la
formazione di un precipitato rosso-ciliegia che è detto
nichel-bis-dimetilgliossima in quanto si tratta di un complesso del
nichel e di due molecole di diacetilgliossima, che si può scrivere
(indicando con un freccia il legame dativo e con una linea a punti il legame di
idrogeno):

Si opera comunemente in soluzione
acquosa resa leggermente basica con ammoniaca, utilizzando dimetilgliossima in
soluzione alcoolica (alcool etilico) all'1%. Il precipitato è pochissimo
solubile e ben filtrabile. In presenza di concentrazioni molto basse di nichel
la reazione può servire ancora come analisi qualitativa (
reazione di
Tschugaeff): secondo l'autore ora citato si può riconoscere una parte
di nichel sciolta in 400.000 parti di acqua. In presenza di forti ossidanti
(quali ipocloriti, periodati, acqua ossigenata) non si forma il precipitato ma
si ha ugualmente la comparsa della colorazione rossa caratteristica, anzi la
reazione è ancor più sensibile in quanto permette il
riconoscimento di una parte di nichel su 500.000 parti di acqua. La reazione non
è disturbata dalla presenza di cobalto in concentrazione superiore anche
di dieci volte a quelle del nichel. Un altro metallo che può essere
riconosciuto e dosato con la diacetildiossima è il palladio, che forma un
precipitato (color rosa canarino) con due molecole di diacetildiossima: questo
precipitato è detto
bis-dimetilgliossima-palladato e ha un formula
simile a quella del complesso col nichel. Le due analisi non interferiscono in
quanto, a parte il colore diverso dei precipitati, quello con nichel si forma in
ambiente ammoniacale e basico, mentre quello con palladio si forma in ambiente
leggermente acido per acido cloridrico. L'analisi qualitativa del nichel con il
metodo della dimetilgliossima è molto usata (si tratta di un metodo
unificato dalle tabelle UNI) per il riconoscimento di nichel negli acciai o
ghise e per stabilire se un certo rivestimento galvanico è nichel o lega
di nichel. Altri derivati del
d. e della stessa diacetildiossima
presentano analogo comportamento con altri metalli e sono diffusamente impiegati
nei metodi di analisi chimica per via umida, più semplici e più
rapidi dell'analisi sistematica per via umida.