Medico e letterato italiano. Interessato alla
ricerca filosofica, sostenne vivamente il metodo galileiano ma, soprattutto, fu
insieme a Tommaso Cornelio propugnatore a Napoli del cartesianesimo in
opposizione all'aristotelismo. In campo linguistico si oppose al manierismo
secentesco in favore del classicismo del Cinquecento e del purismo del Trecento;
lui stesso compose dei versi neopetrarcheschi. Fu tra i fondatori dell'Accademia
degli Investiganti, che animò e rinnovò l'ambiente culturale
napoletano alla fine del Seicento. Ebbe grande influenza su Vico (Bagnoli
Irpino, Avellino 1617 - Napoli 1695).