Uomo politico ungherese. Compì gli studi di
Legge a Raab e nel 1832 fu eletto deputato alla Dieta di Presburgo, ponendosi a
capo dell'opposizione liberale e perseguendo la causa della riforma politica e
sociale del Paese. Fece parte, come ministro della Giustizia, del Governo
ungherese autonomo costituitosi nel marzo 1848, adoperandosi per evitare una
rottura con gli Asburgo e dissociandosi dagli sviluppi successivi della
rivoluzione liberale guidata da Kossuth. Non seguì il Governo quando, nel
gennaio del 1949, questo si trasferì a Debrecen, non avendo quindi alcuna
parte nella deposizione degli Asburgo. Eletto alla Dieta ungherese nel 1860, si
batté per l'autonomia legislativa dell'Ungheria senza, tuttavia, essere
ostile agli Asburgo. A sostegno della causa ungherese egli si basava su
documenti fondamentali concordati in passato tra la corona asburgica e
l'Ungheria, in particolare sulla Prammatica Sanzione del 1772, con cui gli
Asburgo si erano impegnati a governare l'Ungheria nel rispetto delle usanze e
delle leggi del Paese. Rimaneva tuttavia aperto il problema dei nazionalismi
interni, che non era cambiato dal 1849 quando il Governo austriaco aveva
incoraggiato la rivolta antimagiara di Slovacchi, Serbi, Romeni e Croati per
annientare il movimento nazionalista ungherese. Allo scopo di precostituire
alleanze interne,
D. andò incontro ai Croati lasciando loro carta
bianca per quanto riguardava le condizioni ritenute indispensabili per
ricostruire gli antichi legami con l'Ungheria e riconobbe che le loro
rivendicazioni sulle terre contese della Slovenia erano giuste. Preparò
così le basi per un accordo e quando Francesco Giuseppe, tramite un
intermediario e in forma privata, aprì con lui dei negoziati segreti,
insistette nel sostenere che non si poteva rinunciare all'idea di unire la
Transilvania all'Ungheria, né si poteva staccare la Croazia. D'accordo
con il Governo rese nota la possibilità di un compromesso in una serie di
articoli pubblicati nel 1865. Si giunse così nella primavera del 1867
all'istituzione della Monarchia dualica, in base alla quale Francesco Giuseppe
diventava imperatore d'Austria e re d'Ungheria. Tra le opere di
D. si
ricordano: i
Pensieri (1890), i
Discorsi (6 voll., 1906), le
Lettere (1889) (Kehida, presso Söjtör 1830 - Pest
1876).